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Il mio papà di Marco Rinaldi - fotografia di Zhanna Stankovych

date » 19-11-2018 17:04

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fotografia di Zhanna Stankovych

IL MIO PAPA’
di Marco Rinaldi


Il mio papà fa tante puzzette perché c’ha i diverticoli, che è lì che l’aria si gonfia e poi certe volte diventa puzzolente, che è per quello che si chiamano “le puzzette”.
Lui le fa di due tipi, quelle fredde e quelle calde, quelle calde puzzano, quelle fredde no, e lui ce lo dice prima: “tranquilli, questa è fredda”, oppure “attenti, ne arriva una calda!”, anche perché quelle calde fanno poco rumore; la mamma gli fa gli occhi da pazza e va di corsa a aprire la finestra pure se fa freddo.
Il mio papà le puzzette le deve fare per forza sennò gli scoppiano i diverticoli e muore, e io non voglio che muore adesso, perché sono troppo piccolo e quando divento grande lui non c’è. Lui le puzzette le fa solo con me, la mamma e mia sorella. Cioè, le fa pure quando c’è la nonna, ma lei non conta: quelle fredde non le sente perché è sorda, e per quelle calde il papà dà la colpa a lei, che ci crede e dice “scusate tanto”; io, mio padre e mia sorella ci ridiamo, ma a me mi dispiace pure un po’ perché lei si vergogna. Quando ci sono gli altri, invece, il papà non le fa, le puzzette, e allora io lo guardo per vedere se gli viene la faccia come al nonno quando stava per morire, che io neanche lo sapevo, che stava per morire. Però meno male che non le fa, perché certe di quelle calde sono peggio delle mie, o di quelle di quel ciccione di Giulio, che quello non lo batte nessuno. A me le migliori mi vengono la sera a letto quando non faccio la cacca da due giorni, e mi dispiace che non c’è quel ciccione di Giulio, perché con lui non mi vengono mai così puzzolenti.
Mia sorella le fa, ma piccole; la mamma no, perché non c’ha i diverticoli.

Il mio papà fa anche i ruttini, e anche quelli li deve fare per forza perché c’ha lo stomaco debole.
Il mio papà fa due tipi di ruttini, quelli secchi e quelli liquidi, che sarebbe quando insieme all’aria viene su pure un po’ d’acqua. Quelli con l’acqua, se non fossero del mio papà mi farebbero schifo; certe volte però mi dimentico che è lui e allora mi fanno schifo lo stesso.
I ruttini con la bocca aperta, secchi o liquidi, li fa solo quando siamo noi di famiglia, anche se c’è la nonna, che tanto lei è sorda. Quando ci sono gli altri, i ruttini li fa lo stesso, ma tiene la bocca chiusa e allunga il collo come una tartaruga. Questi gli vengono un po’ secchi e un po’ liquidi, e durano parecchio; lui pensa che siccome tiene la bocca chiusa gli altri non se ne accorgono, ma invece si sente, e io mi vergogno che lo guardano tutti.
Io i ruttini a tavola non li posso fare, perché la mamma mi fa gli occhi da pazza, ma certe volte mi scappano; invece mi piace un sacco farli in camera con quel ciccione di Giulio che sarà pure antipatico, ma con quella panciona che c’ha riesce a dire “mavattenaffanculo” oppure “malimortaccivostra” con un ruttino solo. Io per ora riesco a dire solo “mamma” oppure “papà”. Mia sorella fa solo ruttini da femmina. La mamma invece si mette la mano davanti alla bocca e fa stsss.

Il mio papà si mette le dita nel naso anche se la mamma gli fa gli occhi da pazza. Di solito, nel naso ci mette il mignolo, ma se serve va su col pollice, tanto lui c’ha il naso bello largo e se lo può permettere. Poi fa rotolare la pallina tra pollice e indice finché non è secca che cade da sola; certe volte però gli deve dare la schicchera. Le palline che fa il mio papà sono belle grosse, a me mi piacerebbe farle grosse come lui, e allora le faccio crescere nel naso, ma poi non respiro più, e allora me le devo togliere prima che diventano grandi come le sue. Una volta ce n’avevo una così grossa che no riuscivo neanche a infilare il dito per tirarla fuori, e alla fine la mamma me l’ha dovuta cavare con l’uncinetto; io la volevo tenere per fare una pallina grande come quelle del papà, ma la mamma me l’ha buttata via. Le mamme sono così, che certe cose non le capiscono. Il papà me l’avrebbe data. Certe volte però le palline che ha nel naso il mio papà, quando le tira fuori si portano dietro un po’ di bavetta, e allora deve metterle nel fazzoletto e non ci può più fare le palline. O forse la riprende dopo, non lo so.
Mia sorella, da quando c’ha le tette si soffia il naso prima di avere le palline; la mamma, come tutte le mamme, c’ha il naso asciutto, a parte d’inverno che c’ha il moccio del raffreddore, che quello ce l’hanno tutti ma mica ci si fanno le palline.

Al mio papà quando stiamo al mare gli esce sempre una palla dalla retina dei calzoncini da bagno. Una sola, sempre la stessa, la sinistra. La mamma gli fa gli occhi da pazza e allora lui se la rimette dentro, ma poi gli esce un’altra volta. Sempre a sinistra. Quando fa la doccia, il mio papà c’ha le palle marroni e pelose, invece, quando gli esce dalla retina la sinistra è rosa e lucida che sembra una caramella alla fragola di quelle grandi che mi porta quando va a Torino. Ai papà degli amichetti miei le palle non gli si vedono, e infatti quand’ero piccolo pensavo che agli uomini grandi che non erano il mio papà le palle gliele toglievano come si fa ai gatti ché quando le femmine c’hanno l’amore scappano o fanno la pipì che puzza. Allora, una volta ho fatto venire certi amichetti miei a vedere la palla del mio papà, la sinistra, e loro ridevano come matti che il mio papà ce n’aveva una sola, di palla, e che era moscia e era per quello che gli usciva dalla retina.
A me le palle non mi escono perché al mare c’ho gli slip che non c’hanno la retina… o forse perché le mie palle sono dure, non so. Mia sorella e mia madre, invece… vabbè, loro sono femmine e le palle, una specie di palle, ce l’hanno dentro.




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